STORIA
La coltura del Pizzutello a Tivoli risale a molti secoli addietro, essa era diffusa nei tempi antichi anche in altri paesi, e si ha ragione di credere fosse già ben nota ai latini.
Alcuni storici individuano nel Pizzutello un vitigno indicato da Plinio nella sua “storia naturale” esclusivo della zona di Tivoli e di Pompei.
QUALITÀ
Il Pizzutello di Tivoli è un’uva da tavola riferibile alla specie Vitis Vinifera cultivar “Pizzutello Bianco” e “Pizzutello Nero”. Il grappolo presenta forma cilindrica piramidale, l’acino presenta la caratteristica forma arcuata, allungata-ellissoidale e la buccia è sottile poco pruinosa e di colore giallo per la varietà Pizzutello Bianco e/o spessa, coriacea e di colore tendente al rosso vinoso per la varietà Pizzutello Nero.
Il sapore è dolce e delicato con retrogusto di vaniglia per il Pizzutello Bianco. La polpa è croccante ed elastica.
Frutto calorico perché contiene zuccheri semplici molto digeribili. Contiene anche vitamine (C, PP, gruppo B), acidi-organici e sali minerali, e numerose altre sostanze come tannini, flavonoidi e antociani.
Ha effetti energetici, rimineralizzanti, disintossicanti, rinfrescanti, colagoghi, diuretici, lassativi.
Ha un potere saziante molto basso, fatto che bisogna tener presente dato il suo alto potere calorico.
La sua elevata qualità ed il suo eccellente sapore fanno del pizzutello una delle uve più buone del territorio nazionale. Annualmente, si svolge una sagra tra il 10 ed il 30 settembre con la sfilata in costume per le vie della città ed il Palio del Pizzutello in cui ciascun rione si sfida trasportando a coppie un cesto contenente 50 chili di uva.