Dal territorio in tappa

Dal territorio in tappa

 
TAPPA 1

Tappa 1

24/08/2020

La Maremma Grossetana offre ampi spazi, orizzonti e tramonti mozzafiato, paesi antichi e borghi medievali, testimonianze etrusche e aree naturalistiche di grande interesse tra i quali (da nord a sud) il Parco Nazionale delle Colline Metallifere, la Riserva Naturale della Diaccia Botrona, il Parco Regionale della Maremma, la Laguna di Orbetello e l’Oasi WWF del Lago di Burano. I dolci saliscendi tra le colline dell’entroterra, i sentieri che costeggiano le spiagge incontaminate e le strade secondarie che si perdono tra i vigneti e gli oliveti centenari fanno della Maremma, la terra dei butteri, un’oasi felice per il cicloturista che qui può coniugare sport e turismo, alla scoperta di esperienze emozionali e gusti antichi. In Maremma natura, storia e tradizioni si coniugano, dando vita a itinerari che traggono la loro origine dalle strade tracciate dagli Etruschi e dai Romani; dalle antiche dogane dei pastori transumanti e dalle piste dei cavalleggeri medicei.

Itinerari turistici da percorrere in bicicletta che interessano anche i territori della provincia di Grosseto, fanno parte del progetto Cicloturismo in Maremma, di cui è possibile scaricare l'opuscolo completo dal sito istituzionale Quimaremmatoscana
 

Crocevia del cicloturismo nazionale

Il territorio della Maremma grossetana è attualmente al centro di progetti cicloturistici a lunga percorrenza sulla direttrice Ventimiglia - ROMA della Ciclopista TIRRENICA (Ciclovia BICITALIA 19), In questo contesto si inserisce il ponte ciclo pedonale sull'Ombrone inaugurato nel marzo 2019. Definita infrastruttura strategica già nella LR 27/2012, la Ciclopista Tirrenica fa parte dei dieci itinerari del sistema nazionale delle ciclovie turistiche (SNCT) del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti ed è parte integrante del progetto INTENSE, il programma comunitario ‘Marittimo Italia-Francia’ per lo sviluppo del turismo sostenibile, che coinvolge le coste della Corsica in Francia e quelle di Liguria, Toscana e Sardegna in Italia.

Per maggiori informazioni sugli itinerari più vicini alla prima tappa:

12/08/2020

Il Polo culturale Le Clarisse, che ha sede nell’edificio storico dell’ex convento di Santa Chiara di Grosseto, ospita 4 istituzioni culturali:

Il Museo Collezione Gianfranco Luzzetti, allestito al piano terra dell’edificio intorno a un piccolo e suggestivo chiostro, e nella Chiesa dei Bigi, unica e preziosa testimonianza dell’arte barocca in città.

Al primo piano Clarisse Arte, uno spazio espositivo riservato a mostre temporanee e un centro di documentazione composto da: biblioteca specializzata in arte locale.

Al secondo piano la Collezione etnografica Roberto Ferretti e il MUSEOLAB, gestito dalla Fondazione Polo Universitario Grossetano e dall’Università di Siena, museo laboratorio nato a seguito degli scavi di archeologia urbana di Grosseto (1998-2003) che ospita reperti originali e grandi ricostruzioni grafiche della storia della città e del territorio.

Sito per approfondimenti o contatti:

12/08/2020

Il Parco della Maremma è stato istituito nel 1975, secondo Parco Regionale istituito in Italia e il settimo in generale. Ha un’estensione di circa 100 kmq, comprende il tratto costiero della Maremma toscana che va dal promontorio di Talamone fino alla foce del fiume Ombrone, ed è delimitato verso l'interno dalla via Aurelia. Un territorio ricco di ecosistemi in cui si presta grande attenzione alla conservazione della biodiversità.

Per visitare il parco si possono scegliere una serie di percorsi a seconda della stagione, della durata e della difficoltà. Gli itinerari possono essere affrontati singolarmente, in gruppo ed anche con l'ausilio di una guida. Inoltre è possibile effettuare le visite anche a cavallo, in carrozza, in bicicletta ed in canoa. La visita è un’esperienza incredibile immersi in una natura avvolgente tra colori, profumi e canti degli uccelli (il Parco della Maremma ospita oltre 270 specie di uccelli), nel periodo estivo potrete anche approfittare per un bel tuffo in mare.

Sito per approfondimenti o contatti:

12/08/2020

Le Strade del Vino della Maremma sono splendidi itinerari che conducono alla scoperta della tradizione vitivinicola sul territorio maremmano.

Queste 3 “Strade del Vino” sono una delle opportunità più interessanti per scoprire i vini della Maremma, i bianchi e i rossi del territorio, i vigneti dove vengono prodotte le uve per il Morellino di Scansano, Ansonica dell'Argentario, Bianco di Pitigliano, Capalbio, Parrina, Sovana e Monteregio di Massa Marittima. Rappresentano anche un modo diverso per scoprire lo spirito più autentico della Maremma.

Attraverso questi tre itinerari si può conoscere la tradizione enogastronomica della Maremma, così antica da essere ricondotta agli etruschi. Itinerari che svelano anche altri "tesori" di questo territorio: paesaggi, testimonianze artistiche e culturali, antichi usi, tradizioni rurali e "oasi" verdi.

La strada del vino è l’ideale per chi desidera conoscere i produttori ed i processi di produzione, la storia delle aziende, spesso a gestione familiare e la straordinaria qualità dei prodotti aziendali, vini, olio, salumi e formaggi di produzione propria.

STRADA DEL VINO DI MONTECUCCO

La Strada del Vino Montecucco attraversa dieci comuni maremmani: Arcidosso, Campagnatico, Castel del Piano, Castell'Azzara, Cinigiano, Civitella Paganico, Roccalbegna, Santa Fiora, Seggiano e Semproniano. Su questo percorso troviamo il Vino Montecucco D.O.C. Tra i prodotti tipici di quest’area, tartufi e porcini.

Per informazioni: Azienda Agricola Salustri tel. 0564 990529

STRADA COLLI DI MAREMMA

La Strada del Vino di Maremma tocca tredici comuni maremmani da Grosseto, alla Valle del Fiora alla Costa dell’Argentario: Campagnatico, Capalbio, Grosseto, Isola del Giglio, Magliano in Toscana, Manciano, Monte Argentario, Orbetello, Pitigliano, Roccalbegna, Scansano, Semproniano. Lungo questa strada troviamo un vino D.O.C.G. il Morellino di Scansano e quattro vini D.O.C. Ansonica dell'Argentario, Bianco di Pitigliano, Capalbio, Parrina e Sovana.Tra i prodotti tipici di quest’aria La Bottarga di Orbetello della Cooperativa I Pescatori.

Per informazioni: Cantina Cooperativa dei Vignaioli di Scansano tel. 0564 507288

STRADA DEL VINO MONTEREGIO

La Strada del Vino e dei Sapori Monteregio di Massa Marittima attraversa otto comuni della Maremma: Massa Marittima, Monterotondo, Montieri, Follonica, Scarlino, Gavorrano, Roccastrada e Castiglione della Pescaia. Lungo questo percorso troviamo il Vino Monteregio D.O.C. Tra i prodotti tipici troviamo il carciofo viola di Castiglione della Pescaia e il panforte Margherita di Massa Marittima

Per informazioni: Centro Informazioni Associazione Strada del Vino Massa Marittima tel. 0566 906554.

TAPPA 2

Tappa 2

27/08/2020

La denominazione di origine risale al 1998 ed è riservata ai vini prodotti con uve del vitigno Sangiovese per almeno il 90%: la zona di produzione comprende i comuni di Cinigiano, Civitella Paganico, Campagnatico, Castel del Piano, Roccalbegna, Arcidosso e Seggiano, in provincia di Grosseto. Il Consorzio Tutela Vini Montecucco in collaborazione con l’Università di Pisa ha dato vita alla Vigna Museo in cui persegue la tutela, la conservazione e la riproduzione di particolari cloni secolari di Sangiovese e di altri vitigni presenti da sempre nel territorio, al fine di preservarli dall’estinzione e di comprenderne appieno le potenzialità. È inoltre presente un Museo della vite e del vino, al cui interno sono esposte immagini descrittive della cultura della vite, nonché oggetti tradizionali usati in passato per la viticoltura e la vinificazione.

Per approfodimenti consulta il sito dedicato

27/08/2020

La castanicoltura nell'area del Monte Amiata, e in particolare del comune di Arcidosso, ha da sempre avuto diffusione, grazie alle condizioni climatiche particolarmente favorevoli, tanto che già negli statuti delle comunità dell'Amiata del XIV secolo si ritrovano specifiche norme per la salvaguardia e lo sfruttamento dei castagni, sia riguardo ai frutti sia riguardo alla legna.
Ad oggi la castagna del Monte Amiata è tutelata dal marchio di qualità IGP, prodotto ortofrutticolo italiano a Indicazione geografica protetta: la zona di produzione è l'area occidentale del Monte Amiata, vulcano spento che si staglia nel cuore dell'Italia centrale, ed in particolare i territori dei comuni di Arcidosso, Castel del Piano, Santa Fiora e Seggiano e parte dei comuni di Cinigiano e Roccalbegna.
La castagna IGP del Monte Amiata è oggetto di una festa che ogni anno si tiene ad Arcidosso nel terzo e quarto fine settimana di Ottobre: la "Castagna in festa".

Per approfondimenti vai al sito

24/08/2020

Il territorio della Maremma grossetana è attualmente al centro di progetti cicloturistici a lunga percorrenza sulla direttrice Ventimiglia - ROMA della Ciclopista TIRRENICA (Ciclovia BICITALIA 19), In questo contesto si inserisce il ponte ciclo pedonale sull'Ombrone inaugurato nel marzo 2019. Definita infrastruttura strategica già nella LR 27/2012, la Ciclopista Tirrenica fa parte dei dieci itinerari del sistema nazionale delle ciclovie turistiche (SNCT) del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti ed è parte integrante del progetto INTENSE, il programma comunitario ‘Marittimo Italia-Francia’ per lo sviluppo del turismo sostenibile, che coinvolge le coste della Corsica in Francia e quelle di Liguria, Toscana e Sardegna in Italia.

Itinerari turistici da percorrere in bicicletta che interessano anche i territori di Civitella Paganico, fanno parte del progetto Cicloturismo in Maremma, di cui è possibile scaricare l'opuscolo completo dal sito Quimaremmatoscana
 

Per maggiori informazioni sugli itinerari più vicini a questa tappa:

TAPPA 3

Tappa 3

27/08/2020

Citata per la prima volta in un documento dell'anno 890, Santa Fiora è ricordata come villa con oltre cento poderi nel 1082 e come castello nel 1141, detto di Santa Flore: come altri borghi amiatini anche Santa Fiora ha un centro storico diviso in terzieri: Castello, Borgo e Montecatino.

Per le elevate qualità turistiche, ambientali e storico-culturali dal 2015 è stata riconosciuta al Comune di Santa Fiora la Bandiera Arancione del Touring Club italiano.

Oggi da Santa Fiora partono importanti trekking da fare durante tutto il periodo dell’anno: i sentieri del Parco Faunistico dell'Amiata permettono di avvistare cervi, daini, lupi, camosci e caprioli con unA fitta rete di itinerari escursionistici che interessano entrambi i versanti della montagna da percorrere a piedi, in bici o a cavallo.

Per approfondire consulta il sito

TAPPA 4

Tappa 4

27/08/2020

L’Umbria è una regione che sta puntando tantissimo sul cicloturismo e i risultati si vedono: l’ itinerario della pista ciclabile da San Nicolò di Spoleto (Pg) a Santa Maria degli Angeli (Pg) può essere collegato ad altri (es. ciclovia del Tevere, ciclovia dell’Ex Ferrovia Spoleto - Norcia, ciclovia anulare del Trasimeno) per una piacevole vacanza a pedali nella zona. La linea ferroviaria Orte - Falconara (tra Spoleto e Assisi) e quella Foligno - Terontola (tra Foligno e Assisi) consente il bici + treno.

L'itinerario è abbastanza lungo ma interamente pianeggiante e di grandi suggestioni turistiche, realizzato sui rilevati d’argine del Marroggia -Teverone - Timia, fino a Cannara, per poi attraversare la Valle Umbra proprio dinnanzi ad Assisi.

Per maggiori informazioni

17/08/2020

STORIA
La coltura del Pizzutello a Tivoli risale a molti secoli addietro, essa era diffusa nei tempi antichi anche in altri paesi, e si ha ragione di credere fosse già ben nota ai latini.
Alcuni storici individuano nel Pizzutello un vitigno indicato da Plinio nella sua “storia naturale” esclusivo della zona di Tivoli e di Pompei.

QUALITÀ
Il Pizzutello di Tivoli è un’uva da tavola riferibile alla specie Vitis Vinifera cultivar “Pizzutello Bianco” e “Pizzutello Nero”. Il grappolo presenta forma cilindrica piramidale, l’acino presenta la caratteristica forma arcuata, allungata-ellissoidale e la buccia è sottile poco pruinosa e di colore giallo per la varietà Pizzutello Bianco e/o spessa, coriacea e di colore tendente al rosso vinoso per la varietà Pizzutello Nero.
Il sapore è dolce e delicato con retrogusto di vaniglia per il Pizzutello Bianco. La polpa è croccante ed elastica.
Frutto calorico perché contiene zuccheri semplici molto digeribili. Contiene anche vitamine (C, PP, gruppo B), acidi-organici e sali minerali, e numerose altre sostanze come tannini, flavonoidi e antociani.
Ha effetti energetici, rimineralizzanti, disintossicanti, rinfrescanti, colagoghi, diuretici, lassativi.
Ha un potere saziante molto basso, fatto che bisogna tener presente dato il suo alto potere calorico.
La sua elevata qualità ed il suo eccellente sapore fanno del pizzutello una delle uve più buone del territorio nazionale. Annualmente, si svolge una sagra tra il 10 ed il 30 settembre con la sfilata in costume per le vie della città ed il Palio del Pizzutello in cui ciascun rione si sfida trasportando a coppie un cesto contenente 50 chili di uva.

TAPPA 5

Tappa 5

 
TAPPA 6

Tappa 6

19/08/2020

A meno di 3 KM da Torre del Greco si trova l’antica città romana di Ercolano seppellita dalla lava del Vesuvio dell’eruzione del 79 insieme a Pompei.
Dal 1997 il parco è considerato parte dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.

Per maggiori informazioni vai al sito dedicato
18/08/2020

Il monastero dei padri osservanti minori detti zoccolanti dell'Ordine dei francescani a Torre del Greco rappresenta il più importante monumento storico della città. Sorto nella seconda metà del Cinquecento per volere della cittadinanza e dell'ordine dei Francescani. L'edificio fu edificato sulla falsa riga di altri edifici conventuali, con corte centrale e porticato al piano terra. Qui il clima era a quei tempi salubre e la vicinanza del mare e della collina vesuviana offriva atmosfere di grande suggestione. Gli ospiti del monastero erano indirizzati spesso presso la sede torrese per guarire da affezioni respiratorie e reumatiche.

Per maggiori informazioniconsulta il sito del comune della città

18/08/2020

Il Miglio d'oro propriamente detto è un tratto di strada rettilineo tra Ercolano, e Torre del Greco la cui lunghezza misurava esattamente un miglio secondo il sistema di unità di misura in uso nella prima metà del Settecento.

La rigogliosa selva digradante verso il mare, il panorama che spaziava su tutto il Golfo di Napoli con vista su Capri, Ischia e Procida, il prestigio della presenza della dimora reale, il fascino delle vestigia dell'antichità, fecero sì che l'intera alla fine del ‘700 la corte napoletana e molti altri nobili decisero di trasferirsi lungo il Miglio d'oro, facendosi costruire ville e giardini rococò e neoclassici da architetti del calibro di Luigi Vanvitelli, Ferdinando Fuga, Ferdinando Sanfelice, Domenico Antonio Vaccaro, Mario Gioffredo.

Nell’area del miglio d’oro insistono le 121 ville vesuviane del XVIII secolo censite dall'Ente Ville Vesuviane, oggi alcune sono ben conservate altre sono ridotte a rovine.

Per maggiori informazioni consulta il sito della Fondazione delle Ville Vesuviane

18/08/2020

A Torre del Grego si trova La Villa delle Ginestre una delle famose Ville Vesuviane. Alle falde del Vesuvio, in una splendida posizione panoramica, dominata da un lato dalla potenza del vulcano e dall’altro dal golfo di Napoli. La Villa venne edificata sul finire del Seicento. La particolarità di questa villa è che fu abitata per un breve periodo da Giacomo Leopardi. L’attuale nome della villa è ispirato da una lirica che il poeta scrisse proprio in questa residenza: La Ginestra.
Attualmente la gestione e la valorizzazione del sito è affidata alla Fondazione Ente Ville Vesuviane che vi ha realizzato un percorso museale che esalta la visita alla stanza che ospitò il poeta dove è conservata la struttura e il mobilio storico.

Per maggiori informazioni consulta il sito dedicato alle Ville Vesuviane

17/08/2020

Il museo è ubicato nel chiostro del convento della Chiesa del Carmine, un edificio risalente al cinquecento, ricostruito nel 1631 a seguito di un’ eruzione e recentemente restaurato. Nel salone sono esposti gioielli, sculture, utensili, orecchini, ciondoli e preziosi manufatti di ogni tipo.

Il museo fa parte dell’Istituto di Istruzione Superiore “Francesco Degni” che annovera tra i tanti corsi e indirizzi disponibili anche quello di Design del Gioiello.

Per maggiori informazioni consulta il sito della scuola
11/08/2020

Il complesso della cattedrale-episcopio, sorge nel cuore della città. Un’indagine archeologica condotta nel 2013 nella cripta di San Felice vescovo e martire, posta al disotto della cattedrale, ha evidenziato che l’area, in epoca romana rientrava in uno dei quartieri residenziali della città ed era occupata da una grande domus sui cui resti venne edificato, nel corso del V secolo d.C. un edificio di culto che inglobò una esedra della domus romana.

Per maggiori informazioni consulta la pagina web dedicata
10/08/2020

Il Museo, è ospitato nel prestigioso edificio che fu un tempo convento delle Canossiane, propone al pubblico, la storia del territorio di Nola iniziando dall’epoca preistorica fino all’età medievale.

Per maggiori informazioni consulta il sito

09/08/2020

Il palazzo fu fatto edificare circa nel 1460 dal conte Orso Orsini. Inizialmente era povero e semplice ma lo stesso conte anni dopo lo fece ampliare, estendendo la parte occidentale ed orientale per circa 50 metri riuscendo anche a trovare materiale di pregio da templi ed anfiteatri di Nola antica. Il palazzo Orsini, nonostante sia riuscito a sopravvivere pressochè intatto ai bombardamenti, fu purtroppo vittima di scempio da parte dei nazisti nel 1943. Oggi è sede del tribunale.

TAPPA 7

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